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Quando iniziare a portare il bambino in fascia? Il babywearing può essere uno strumento di grande aiuto, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino, quando il suo bisogno di contatto è molto forte. Dopo la gravidanza e il parto, però, il corpo ha bisogno di recuperare. Quando iniziare? Si può portare subito dopo il parto oppure è meglio aspettare? A cosa bisogna prestare attenzione?

Non c’è una regola assoluta!

Il parto è un evento che riguarda quella determinata mamma ed il suo bambino: ogni parto è diverso dall’altro. Una mamma che ha avuto più di un figlio, potrebbe raccontarvi delle storie di nascita completamente diverse tra loro. Parto spontaneo, indotto, distocico, autocico. In caso di parto cesareo, i muscoli retti subiscono uno stress maggiore rispetto ad un parto spontaneo e i tempi di ripresa sono generalmente più lunghi.

Ascoltarsi

Potresti sentirti pronta a portare in fascia il tuo bambino fin da subito. Ricordati di ascoltare il tuo corpo prima di tutto e procedere con gradualità. Poco per volta. Aggiungendo qualche minuto in più ogni giorno. Asseconda il tuo corpo. Puoi soddisfare il bisogno di contenimento del tuo bambino anche tenendolo stretto al tuo petto, comodamente seduta sul divano, magari avvolgendolo nella stessa fascia con cui lo hai portato.

Diastasi addominale: di cosa si tratta?

Siamo in presenza di diastasi dei retti addominali quando la parte destra del muscolo retto addominale è eccessivamente distante dalla parte sinistra: allargandosi, le due parti si allontanano dalla linea mediana. Fino a qualche mese dopo il parto questa condizione può essere considerata fisiologica: i tessuti hanno bisogno di tempo per rientrare dopo aver subito la pressione interna del feto e l’assetto di un nuovo equilibrio ormonale. Se il problema persiste anche ad un anno dopo il parto e la distanza tra i retti diventa superiore a 3-4 cm entriamo in una condizione patologica.

Si può portare in questo caso?

Sì. Sempre mettendosi molto in ascolto del proprio corpo: facendo pause più o meno lunghe e prediligendo alcuni tipi di legature.

  • Sono sconsigliate le legature asimmetriche sul fianco e sul semifianco: il corpo sta attuando una serie di meccanismi di compensazione per ristabilire un equilibrio e non mettere sotto pressione eccessiva l’area addominale, già piuttosto provata. Caricarlo eccessivamente su un solo lato potrebbe rendere problematico questo processo.
  • Preferire legature sulla schiena: permette di sgravare il peso sul pavimento pelvico e sulla zona addominale.
  • Evitare di chiudere la legatura con un nodo sulla parte addominale per non stringere e creare aumenti di pressione in quella zona. Optare per chiusure differenti (ad esempio, chiusura tibetana).