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Lunedì scorso è iniziata la Settimana Europea del Babywearing.
Un’opportunità per i genitori che si approcciano a questa pratica per la prima volta per fugare alcuni dubbi e sfatare i principali luoghi comuni. Un’occasione per noi “addetti ai lavori” per riconnetterci al sentire delle mamme e dei papà che si rivolgono a noi per essere supportati nel loro percorso.

Il tema di quest’anno è “Al sicuro tra le mie braccia”.
E mi sono subito venuti in mente i principali dubbi di molti neogenitori a questo proposito.

“Il mio bambino vuole stare sempre in braccio. Se lo tengo addosso dorme ma appena lo metto giù si sveglia e inizia a piangere”.

Il costante bisogno di contatto del bambino può creare disagio in un adulto che è già fisicamente e mentalmente provato da un periodo di grande cambiamento.

I nostri cuccioli sono dei “portati attivi”: standoci letterlamente “addosso” acquisiscono le competenze fisiche e sociali che gli permetteranno di diventare autonomi nel loro rapporto con il mondo esterno.

In questo senso il babywearing rappresenta uno strumento di incontro che permette al bambino di sentirsi accolto nel suo bisogno di contatto e di contenimento e all’adulto di trovare una nuova routine, senza rinunciare a tenere tra le braccia la propria creatura.

“Gli mancherà il respiro lì dentro? La sua schiena si potrebbe rovinare tenendolo così rannicchiato? Non rischierà di cadere?”

La risposta è NO!

Esistono poche ma fondamentali regole per portare in sicurezza:

🔴 Accertarsi che le vie aeree del bambino siano libere – viso scoperto e sempre in vista

🔴 Rispettare la naturale cifosi del neonato – posizionare le ginocchia più in alto del sederino, a formare una M, rispetto al baricentro del portatore. Questa posizione permette di rispettare la curvatura della colonna vertebrale e di mantenere le gambe in flessione e abduzione per prevenire la displasia dell’anca.
Anche la scelta di un supporto adeguato è di fondamentale importanza.

🔴 Tenere il bambino ben adeso al corpo del portatore.

Il bambino non rischierà di cadere: ogni legatura prevede dei legpass (passaggi di tessuto sopra e sotto le gambine del bimbo) che permettono di portare in sicurezza.

“Non mi verrà mal di schiena?”

Un altro luogo comune è che il babywearing sia dannoso per la schiena del portatore.

In un soggetto sano, che non abbia problematiche pregresse, portare in un supporto adeguato, non è affatto dannoso per la schiena.
Anzi, permette di scaricare il peso in maniera uniforme e simmetrica, rispettando la postura di chi porta.

Portare il bimbo in braccio è molto più pericoloso per la schiena, perchè il peso viene scaricato in maniera sbilanciata, facendo leva quasi sempre sul fianco.

E’ importare precisare che è fondamentale la scelta della tipologia di supporto e del modello più adatto al bambino e al portatore (tipo di legatura utilizzata nel caso della fascia, fascione ventrale e bretelle se scegliamo un supporto strutturato).

In conclusione, se praticato correttamente e con consapevolezza, il babywearing è uno strumento di grande aiuto per tutta la famiglia. Lasciate da parte i luogi comuni: acoltate il vostro istinto e il vostro corpo e sarete certi di percorrere la strada migliore per voi e i vostri cuccioli.