Anche se molto piccoli, i bimbi riescono a comunicare i propri stati d’animo attraverso segnali diversi dalla parola.
Man mano che il processo di conoscenza con le nostre creature si approfondisce, riusciamo a capire se sono disponibili o meno verso una determinata attività. Come si fa a capire quale è il momento migliore per massaggiare i nostri bambini?
Prendiamoci un pò di tempo per osservarli prima di iniziare il massaggio.
- Se sono molto agitati, il linguaggio del corpo è in chiusura, si lamentano o piangono, un nuovo stimolo potrebbe infastidirli ulteriormente. In questo caso sarebbe meglio aspettare.
- Se dormono, lasciamoli riposare serenamente.
- Se ci fanno capire chiaramente che non gradiscono essere massaggiati in quel momento, cercando di allontanare le nostre mani con piccole spinte o calcetti: rimandiamo!
- Se sono in uno stato di quiete, quando ogni bisogno primario è stato soddisfatto, ci guardano e sorridono, il linguaggio corporeo è in apertura: è sicuramente un buon momento per il massaggio.
- Se notiamo che il/la nostrə bimbə si agita particolarmente ad una determinata ora della giornata, potrebbe essere utile massaggiarlə un pò prima di quel momento: il massaggio gli permetterà di rilassarsi e ridurre le tensioni e i malesseri prima che raggiungano il loro apice.
Il massaggio ai bambini è preceduto dalla richiesta del permesso
Un altro modo per capire se è il momento migliore per massaggiare i bambini: è un gesto che dura pochi secondi ma che ha un’importanza grandissima.
Il genitore si unge le mani con l’olio da massaggio, le strofina, mostra aə bambinə i suoi palmi e chiede se ha voglia di essere massaggiatə.
Attraverso l’osservazione della sua reazione:
- gli/le lascia il tempo di esprimersi
- gli/le riconosce il diritto ad essere consideratə una persona altra da sé e che può anche non essere disponibile in quel momento al contatto.
Il dizionario etimologico definisce il CONTATTO come “il toccarsi vicendevolmente di due corpi” e il CONSENSO come “sentire insieme”.
Nella dimensione del massaggio (e mi viene da aggiungere: non solo!) le due cose sono imprescindibili: noi e i nostri bambini ci muoviamo in una dimensione in cui siamo in accordo e sentiamo insieme.
In questa danza, noi genitori impariamo a sentire e ad accogliere i segnali dei bimbi.
E i bambini iniziano ad interiorizzare il “tocco buono”, che diventa il tramite per una relazione basata sul rispetto reciproco.